Tradizioni

La storia e le origini del Natale

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Le origini del Natale

Il Natale, nella tradizione cristiana celebra la nascità di Gesù in quel di Betlemme. Secondo il racconto della natività, c’è un momento in cui avviene l’annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria, che in quel momento comprende che sarebbe divenuta la mamma del Messia.

Nel vangelo, viene descritta anche la nascita di Gesù, avvenuta in una mangiatoia e la successiva visita da parte dei re magi e di altri personaggi. Dal punto di vista religioso è uno dei momenti più importanti del credo cristiano perché rappresenta la presenza di Dio in Terra.

La nascita di Gesù risale storicamente agli anni 0-4 e il 25 dicembre di ogni anno si festeggia secondo diverse tradizioni e modalità. Ad esempio, secondo la chiesa ortodossa orientale, questa festa si celebra il 6 gennaio, giorno in cui secondo la tradizione cristiana si festeggia l’Epifania, ovvero la prima manifestazione di Gesù ai Re Magi.

Chi sono i Re Magi

L’unico vangelo in cui si parla dei Re Magi è quello di Matteo, secondo il quale i tre Magi arrivano a Betlemme da Oriente, dopo aver seguito la scia di una stella attraverso il cielo. Una volta arrivati alla corte di Erode, che all’epoca era il re, gli domandano dove avrebbero potuto trovare il Re dei Giudei.

Questi, invoca i suoi saggi e scopre che il profeta Michea aveva predetto da molto tempo la nascita di un bambino unico a Betlemme. Con l’idea di scoprire di più, Erode riferisce le informazioni ai tre Magi che successivamente vanno a rendere omaggio a Gesù, anche se l’intento iniziale del re era quello di scoprire e uccidere Gesù, prima che potesse diventare potente.

A loro volta, i Re Magi si ricordano di un sogno profetico che li avvisava di non far ritorno da Erode e così, dopo aver fatto visita, tornano da dove sono arrivati, cambiando percorso per non essere scoperti.

È possibile che i Magi fossero degli uomini di scienza, come i filosofi greci e gli scribi ebrei, o i savi latini.

i re magi nella tradizione

Il 25 dicembre

Il Natale viene fatto coincidere per convenzione con la data del 25 dicembre, in concomitanza con il solstizio di inverno. Questa data raccoglie una grande vastità di miti e credenze, che la rendono una delle più importanti di tutto l’anno. Il 25 dicembre rappresenta per moltissime civiltà la data in cui si celebra la nascita della propria guida divina.

Ad esempio, la Persia festeggiava Mitra, figlio del sole, L’Egitto celebrava Osiride e di suo figlio Oro, In Messico si festeggiava la venuta di Quetzalcoatl, in Scandinavia il dio Freyr e ancora Bacco in Grecia, Tammuz in Babilonia e Adone in Siria

Il Natale come festa pagana

Come già scritto, il 25 dicembre lega quasi tutte le civiltà come data importante, legata al solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, che i celti già celebravano (erroneamente) in questa data. I romani erano soliti festeggiare i Saturnali, dedicati a Saturno, dio dell’agricoltura, per augurare pace e prosperità, scambiandosi dei doni. Quindi, tendenzialmente, a differenza dei romani il Sole è il protagonista del Natale. Nelle antiche celebrazioni venivano accesi dei fuochi che, con il loro calore e la loro luce, avevano la funzione di ridare forza al sole indebolito. Spesso questi rituali avevano a che fare con la fertilità ed erano quindi legati alla riproduzione. Da qui l’usanza, nelle antiche celebrazioni, di danze e cerimoniali propiziatori dell’abbondanza e in alcuni casi, come negli antichi riti celtici, ma anche greci, di accoppiamento durante le feste.